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TV Lumière - "Addio! Amore Mio" (Acid Cobra Records/Venus/CD1D, 2011), da www.spaziorock.it - 30.08.2011 - recensione - 8/10
Tv Lumière è una formazione indie rock italiana formatasi nel 1999 che oggi torna a farsi sentire con “Addio! Amore Mio”, terzo capitolo di una discografia che ha già concesso ai Nostri di togliersi parecchi sassolini dalla scarpa (i concerti in compagnia di act affermati quali Calla, l'Enfance Rouge, Trumans Water, Ulan Bator e Hugo Race parlano chiaro, in questo senso, ma anche le collaborazioni con Amaury Cambuzat degli stessi Ulan Bator e Rafael Bord dei The Somnambulist). Se la press note in nostro possesso descrive l'album come “una bufera di freddo perfetta per le nostre future insonnie estive”, il titolo dell'inciso riflette perfettamente quanto racchiuso nei suoi undici episodi, consegnandoci una ricca selezione di canzoni meste e malinconiche, spesso al limite della rassegnazione... “Ognuno va incontro al proprio destino e cadrà”, così canta Federico Persichini nella disarmante “Transoceanica”, un viaggio verso gli umori più mesti guidato da una batteria leggera ma ossessiva e da una chitarra che potrebbe tranquillamente appartenere ad un gruppo shoegaze d'annata, un viaggio che sfuma in un finale rumoroso sul quale si stagliano archi lacrimosi, chiamando in causa il post rock più elegiaco. La Gran Bretagna torna ad affascinare il quartetto con le allucinazioni psichedeliche di “De Rosario”, quasi prese in prestito da uno dei primi lavori dei Pink Floyd. Eppure, non troviamo soltanto la tradizione d'oltremanica nel sound dei Tv Lumière; il richiamo all'indie rock dei Baustelle è evidente, vuoi per il timbro leggermente cupo di Persichini che tanto ricorda quello del collega Francesco Bianconi, vuoi per quel modo di raccontare la vita un po' snob e neodecadente, ma sempre contraddistinto da un tono poetico e colto, vuoi per quei testi che rendono un sentito quanto doveroso tributo alla lingua di Dante... Le canzoni di “Addio! Amore Mio” si susseguono come una lenta ed inquieta marcia verso il rimpianto e l'annichilimento totale, mentre la bufera di neve si fa sempre più vicina, tra un capolavoro dalle tinte dark (“A.m.a.n.o.”) e uno spettrale “ballata” per pianoforte (“L'ospedale Vecchio”) e desolanti atmosfere post-belliche (“I Sette Giri Del Corrente”). Le emozioni emergono in maniera talvolta dimessa, ma i Tv Lumière non tradiranno le aspettative di coloro che amano l'indie rock più tetro e nostalgico. Promossi a pieni voti.
Marco Belafatti