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TV Lumière - "Addio! Amore Mio" (Acid Cobra Records/Venus/CD1D, 2011), da www.saltinaria.it - 02.12.2011 - recensione - 10/10

Non si può fare altro che ascoltare, mentre si ascolta “Addio! Amore Mio” dei TV Lumière… L'interazione musicisti/produttore (Amaury Cambuzat) realizza una sequenza poetica intima, dotata della morbidezza tipica di un blu che dirige verso il cuore come una condanna al mare aperto. Vengono narrate con morbidezza emozioni forti, basse, facendole risuonare più in alto in modo nobile attraverso un amalgama omogeneo, mai puntuto, privo di eccessi, quasi a richiamare scenari western, caldi e alieni, atemporali come lo scorrere dei grani di un rosario tra dita assorte. Con la linearità di un carillon appena caricato e l'irruenza lasciva di una farfalla mossa da aneliti caldi che non trova riposo se non sul fiore, viene detto solo ciò che si vuole dire, come in una lettera d'amore stesa in una nitida e fumosa oscurità su fogli quali litanie musicali. Sono fragranze estreme ed opache, come il benessere tipico dell'oppio, che inducono alla tranquillità degli individui che si amano e scambiano ruvide carezze di passione reciproca. Piano piano ci si sente abbandonati in un romanticismo da Lungo-Senna parigino, avvolti da una nebbia calda, dalla grana grossa, accogliente, sbarazzina; ci si sente come in un vestito, impreziosito da radi e piccoli grezzi inserti metallici che catturano gli occhi di chi ascolta, confezionato su misura con ago e filo sul fluire delle parole da un sarto navigato. Parole sorde di una scena muta che accompagnano una marcetta onirica, imprevista e silenziosa, dall'ingresso secco e dall'uscita umida e scivolosa che porta verso un luogo che appare simile ad un vecchio ospedale, del quale sembra quasi possibile scorgere le corsie, immerse in un costante immobile movimento viscerale dettato dal salasso curativo di soffici tappeti contrapposti a sottili aghi di endovenose allopatiche. Qualcosa di nascosto si svela sotto forma di roco e reale dato di fatto, in una corrente di flussi energetici lenti ma inesorabili, che investono e cancellano la bruttezza con il significato. “Addio! Amore Mio” può solo essere descritto, non giudicato, dire che non è radiofonico è scontato.

Pietro Gualdi