stampa


TV Lumière - Avrei Dovuto Odiarti (Minollo Records/Audioglobe,2019) - da LOW MUSIC - 9/8/2019 - recensione

"L'indifferenza" ricorda le ballate assassine di Nick Cave, dato la sua acromatico incedere. "L'appartamento sul lungonera" è più in sintonia con Rodeo Massacre dei suddetti Ulan Bator. "Canzone bianca" è una melodia che mette pace tra le chitarra di Catartica dei Marlene Kuntz e un salmodiante Ferretti di territorio sonoro Csi-Pgr. "La strage di San Valentino" è una fanfara funebre che accompagna l'ipotetica morte di una Jarboe al "pianctus lucano" di reminiscenze etnografiche, vedi studi Ernesto de Martino. Questo strumentale ricorda infatti i primi album protoindustrial degli Swans di Michael Gira. "Un sicario"? perchè no? una cavalcata gothic-folk dei Black Heart Procession. "Fondo alle ancore" ha l'ubriachezza dondolante di un vascello guidato da Matt Elliott. "Il tranello" è una nuova declinazione dei primi raga di frontiera delle chitarre polverose dei David Eugene Edwards dei 16Horsepower. Insomma un lotto di canzoni sognanti nella loro camminatura rettile. Strisciare lascia traccia su una rovente terra rossa, mentre si sgranano i rosari di Spoon River e i racconti dell'Ohio di Anderson. Tutto ricorda la gothic America. Lo ricorda forse troppo. Forse troppo pedissequamente. Ed è quindi qualcosa che non somiglia mai a sè stessa. Ma forse è così che un'opera sa far parlare di sè. Nella ascesa all'iconografia. Perchè anche nella riproduzione, può succedere di perdersi tra la propria identità e l'idolo. Stare in questo limbo è un fallimento vero. Qui per fortuna non accade.

di Marco Valis Di Mauro