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TV Lumière - Il gioco del silenzio (Minollo Records/Audioglobe,2024) - da Paranoid Park - webzine - Dicembre 2024 - recensione
“Il Gioco del Silenzio” ci trasporta in una dimensione crepuscolare e introspettiva, nella quale i Tv Lumière danno forma e sostanza alle loro atmosfere eterogenee, ipnotiche e cinematiche, mentre le singole parole picchiano contro quei tanti, troppi muri di insofferenza e di incomunicabilità dietro i quali abbiamo creduto di poter essere felici e soddisfatti, appagati e realizzati, considerati ed apprezzati.
In realtà, noi non facciamo altro che trascinarci lungo queste spirali artificiali, virtuali e iper-tecnologiche di egoismo e di individualità, il cui unico obiettivo è svuotare le nostre anime, le nostre menti, i nostri cuori e le nostre coscienze, così da poterle riempire di oggetti, di cianfrusaglie e di diavolerie digitali che non servono assolutamente a nulla.
Intanto le sonorità folk più psichedeliche e malinconiche si intrecciano, in maniera del tutto spontanea e naturale, con quelle che sono trame sonore più oscure, sofferenti, sensuali e darkeggianti, perfetta rappresentazione delle spossanti e patologiche ansie, paure ed insicurezze che abbiamo accumulato, giorno dopo giorno, negli ultimi anni, obbligati a confrontarci e competere, continuamente, con un mondo, con una società e con tante altre persone che, ci ripetevano senza sosta alcuna, volevano farci del male. Ed è così che ci hanno convinto a colpire per primi, nonché a seguirli nelle loro guerre e nelle loro faide, nelle loro rappresaglie e nelle loro macchinazioni, nelle loro vendette e nelle loro mortali ritorsioni.
Ma il fatto, quello su cui queste nove canzoni fanno finalmente luce, è che nessuno vuole farci davvero del male; sono gli altri, invece, i padroni e i loro sgherri, a cercare, in tutti i modi, di renderci più diffidenti e più spaventati, più precari e più insicuri, in maniera tale da spingerci a rinunciare ad ogni nostro giudizio critico, ad ogni prezioso dubbio, ad ogni domanda, ad ogni più piccolo barlume di umanità e di sensibilità, arrivando, alla fine, ad affidare proprio a loro, ed esclusivamente a loro, il controllo assoluto delle nostre scelte, delle nostre opinioni, dei nostri sentimenti e delle nostre esistenze. Ed è così che finiremo per essere risucchiati e schiacciati da quella che è un’unica, malata e moribonda visione della vita; la visione che la band italiana non esita ad affrontare, attraversare e raccontare musicalmente, in bilico tra dolci riverberi cantautoriali e improvvise sferzate noise-rock, spronando, nel frattempo, la nostra ammaccata fantasia ad interagire con l’armonia dei singoli brani, raccordandosi ad ogni singola frase e ad ogni singolo verso, per riportare, finalmente, un’alba luminosa laddove, adesso, c’è solamente il buio profondo della falsità, della prepotenza, dell’arroganza e degli interessi materiali.
Combattiamo, tutti, contro questa eterna, avvilente e famelica notte delle idee, quella che i Tv Lumière navigano e svelano grazie alle loro scintillanti architetture spaziali e progressive-rock, mettendoci dentro tutto quello che di bello, di vivo, di veritiero e di positivo ci circonda, senza più alcun timore nei confronti delle nostre stesse ferite, delle dolorose cadute, delle frequenti bugie, dei torti ingiusti, degli impegni frenetici o delle stratificazioni tossiche che ci hanno reso delle persone peggiori. Questo gioco musicale è una narrazione liberatoria, è come se venissimo fuori da una guerra, lunga, atroce e senza alcun senso, una guerra che continuava a distruggere, demolire e ridurre in polvere tutto quello che, silenziosamente, sognavano o attendevamo, cercavamo o speravamo.
Di Mik Brigante Sanseverino