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TV LUMIERE, Magenta (MI) @ Ideal 12/4/03 - Recensione live

Un ingresso anonimo il live dei TV Lumière, così come anonima la presenza del pubblico, ma sin dalle prime note mi rammarico per tutti coloro che non sono presenti. Già nel culmine del primo brano "RITRATTI E GIOCHI INFANZIA" ,che avvolge come un raggio di sole al crepuscolo, in bilico, rimbalzando tra l'oscurità e la luce, tra il giorno e la notte, i TV Lumière attirano il mio interesse. Le chitarre compongono melodie taglienti, sostenute da ritmi di batteria incalzanti. Immediatamente si riparte con il secondo pezzo "13:66 Ahimè" e Federico, voce e chitarra, impugna un archetto di violino, e noi ci ritroviamo ammutoliti: questa volta non ci sono incertezze, ora regna solo la notte. Peccato... che le voci non si sentano distintamente, ma accompagnino la musica, come se la stessero tenendo per mano, lasciandoci con il loro eco soli nella nostra testa, in balia di un terremoto decadente,costituito da un ritmo ossessivo e deleterio. Il terzo brano proposto, "Riflesso", si rivela un'alternanza di istanti riflessivi e momenti di marcia incalzante; confermo quanto ho espresso precedentemente: mi spiace per gli assenti, che non possono godere di questo live... Rapiti dalla loro musica, rimaniamo di stucco quando l'atmosfera si logora da un'interruzione, che speriamo non comprometta la prosecuzione del concerto... Ma presto si riparte nuovamente, rincuorati noi ascoltatori dal desiderio di continuare quel percorso mentale così bruscamente interrotto. "Gatti" si insinua nel locale in modo lento, sospirato, come se giungesse da terre lontane, da dove gli intrecci di voce di Federico e di quella avvolgente di Irene si espandono e giungono sino a noi. Ferruccio cambia chitarra, adoperando quella acustica e iniziando a tessere i fili malinconici che questa canzone permea. "Introspezione" è il quinto capitolo di questo evento ed assume un'impronta più post-punk confrontandola con i ritmi precedenti. E' in questo brano che la buona qualità tecnica di tutti i componenti è sottolineata maggiormente, in particolare quella del batterista Yuri. Momento di stasi con il sesto pezzo: ritorniamo ad un'atmosfera più lenta e contemplativa, grazie all'introduzione dell'archetto da parte di Federico, che lo fa oscillare dolcemente sulle corde della sua chitarra. Il brano è lasciato prettamente in balia dei vortici sprigionati dagli strumenti, in effetti le parole sarebbero state superflue, la musica è già abbastanza eloquente. "Alto Tradimento" sembra essere il brano più bello e coinvolgente fino a questo punto, alti e profani cori di Irene e Federico, struggente il ritmo che continua ad incalzare sino ad un istante di pausa, che ci riporta al culmine dell'intensità: aggressivo,doloroso... sublime! Purtroppo è l'ultimo... lascia in bocca un po'di rammarico, per la sua breve durata, ma l'importante è la qualità, no???

Vittorio Bilotta, Schön Dunkel