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TV Lumière, intervista di Danilo Nardoni, da "Il Giornale dell'Umbria - Il Gusto del Week-end" - Venerdì 23 Giugno 2006 / Anno VII n. 170

"TV Lumière" e la musica ipnotica

I testi delle loro canzoni parlano di fatti accaduti nella vita

"Traghettare emozioni è la cosa più importante ed è quello che cerchiamo di fare con le nostre esibizioni intense e reali"

TERNI - Visioni, sogni, viaggi nel passato e in mondi immaginari. Si nutre di queste cosa la musica dei TV lumière. Musica ipnotica che risente di un originale stato d'animo e lo amplifica restituendolo all'ennesima potenza soprattutto grazie ad affreschi sonori "decadenti" - ma vibranti - e dalle tante sfaccettature. Testi "crepuscolari" che richiedono un coinvolgimento diretto, per un ascolto attento e approfondito. La band definisce la propria musica "rumorismo poetico visionario oscuro". Rock d'avanguardia si potrebbe dire per capire meglio e semplificare o per confondere, invece, ancora di più.

Vi piace la definizione di "rock d'avanguardia" quando si parla della vostra musica?

"Rock d'avanguardia ci piace e ci calza, anche se non amiamo molto essere catalogati in un genere specifico, ti limita troppo. I soliti post-dark-noise elevato alla seconda diviso due e compagnia bella ci stanno un po' stufando, preferiamo lasciare questo compito a chi archivia i cd".

Riuscite a capire quali sono i vostri pregi e difetti?

"Il legame che c'è da sempre tra noi e la consapevolezza di voler dire qualcosa, la stessa cosa per tutti, fanno si che i nostri live siano intensi e reali, spesso ipnotici, stando a quello che ne scrivono gli addetti. E traghettare emozioni è, secondo noi, la cosa più importante per un gruppo. Difetti? Se ne avessimo individuato qualcuno a quest'ora l'avremmo eliminato o trasformato in pregio. Magari l'abbiamo già fatto ma non ce ne siamo accorti. Uno dei nostri pregi, per un'altra persona, potrebbe essere un difetto".

Cosa cercate di esprimere con la musica e con i testi delle vostre canzoni?

"Minimali ed ermetici sono i testi delle nostre canzoni, quanto lo è la musica che li accompagna, perchè devono essere due strade parallele che vanno avanti insieme. I testi infatti, sono sempre dettati dalle atmosfere che le musiche ci suggeriscono. I nostri brani sono stati realizzati in un periodo piuttosto lungo, pertanto gli episodi narrati sono diversi tra loro: infanzia, scene dal dopoguerra, Francia fine '800. Stilisticamente poi, chi scrive i testi è piuttosto influenzato da certa letteratura italiana di inizio '900.

A caratterizzarvi, dunque, è soprattutto una musica intimista e minimalista. Questo comporta solo l'attenzione di un pubblico attento e sensibile a certe atmosfere?

"A noi interessa un impatto diretto con il pubblico, perchè è molto importante il tipo di atmosfera che si crea con chi ci viene a sentire. E' vero, abbiamo bisogno di un pubblico attento, maturo e preparato, ma questo non esclude però che qualcuno possa avvicinarsi a queste atmosfere tramite noi, è già successo. Comunque è una lama a doppio taglio, purtroppo (o fortunatamente?) non diverremo mai delle superstar, anche se Nick Cave lo è diventato, ma sai, il mercato italiano...!?!".

Il futuro dei TV Lumière sarà "luminoso"?

"Crescendo le esigenze non sono più le stesse degli inizi, innanzitutto cambia la nostra vita: nascono dei bambini, si deve lavorare per pagare le spese, si cambia casa, si prova un po' meno, il tempo a disposizione è sempre di meno, quindi, la musica va organizzata con più cura. Per il resto continueremo a fare quello che abbiamo fatto finora sperando di migliorare, di crescere sempre più affidandoci al nostro destino".

Il debutto della band è stato nel 1999

TERNI - Nel 1999, da un'idea dei fratelli Federico e Ferruccio Persichini (rispetivamente voce-chitarra e chitarra-voce del gruppo) nascono i TV Lumière, provenienti da un progetto chiamato "The Clown' Sadness" durato quattro anni. Di questo precedente gruppo rimane anche Yuri Rosi alla batteria. Per suonare il basso viene chiamata Irene Antonelli, ex chitarra e voce delle "Misty¿". "Rivoluzionammo il nostro suono lasciando un po' da parte la new wave di allora per costruire qualcosa di nuovo" - ricorda Ferruccio Persichini. Costruito, da ciascun componente del gruppo, grazie a influenze e stili musicali differenti che convergono tutte in una sorta di "psichedelia oscura". La band si mette subito al lavoro registrando una serie di demo che le procurano importanti contatti e così cominciano anche le prime apparizioni live. Suonano in tutta la penisola, aprono i concerti di Ulan Bator, L'Enfance Rouge, Calla, Trumans Water, Diaframma, Three Second Kiss, The Devastations. Di esperienze live da ricordare per i TV Lumière ce ne sarebbero tante, - "potrebbe essercene una per ogni periodo di vita della band... episodi che si ripetono e col passare del tempo diventano 'normali', è sempre così". Nell'agosto del 2003 entrano in studio per la realizzazione del primo disco, la produzione artistica è affidata ad Amaury Cambuzat, leader e membro fondatore degli Ulan Bator. A maggio del 2005, dopo un lungo periodo di gestazione, esce finalmente il disco (dall'omonimo titolo "TV Lumière") per la piccola etichetta indipendente Tele_Noise Art e distribuito dalla Venus. Sicuramente, come viene anche sottolineato dal gruppo, è stata determinante, per il salto di qualità e per una maggiore visibilità, la conoscenza di un artista importante come Amaury Cambuzat: "Ci conoscemmo dopo aver suonato insieme nel 2002. Noi organizzammo una data degli Ulan Bator a Terni ed aprimmo la serata. Da allora siamo rimasti in stretto contatto, Amaury aveva già prodotto altri dischi, a lui piacquero molto le nostre idee e la nostra direzione musicale, così ci venne in mente di fare il nostro album di debutto con lui". Per i TV Lumière, insomma, era un sogno che si realizzava. "E' stata una collaborazione che ci ha molto gratificati perchè seguivamo gli Ulan Bator dalla fine degli anni '90". Ora i TV Lumière stanno pensando ad una tournée europea.

Grande successo per il primo album uscito un anno fa

TERNI - Ad un anno dall'uscita del loro primo album, l'omonimo "TV Lumière", il gruppo cerca di fare un piccolo bilancio: "Sicuramente ci siamo resi conto che non è affatto facile, di questi tempi, mettersi in evidenza nel territorio nazionale, considerando anche che la Venus (etichetta che si è occupata della distribuzione, ndr) avrà venduto un quarto dei dischi che siamo riusciti a vendere noi ai concerti. La collaborazione con Amaury Cambuzat ci ha aperto molte porte, abbiamo suonato molto dal vivo, avuto buone recensioni e preso tanti contatti importanti, ma c'è da lavorare ancora molto. Inoltre, possiamo anticipare che forse 'TV Lumière' uscirà in Francia". Da circa un mese la band ha iniziato a mettere le mani e a concentrarsi sul nuovo materiale da incidere. "Credo che ne verrà fuori un disco diverso dal precedente,non ci sono grandi rivoluzioni stilistiche, più che altro le sonorità e le atmosfere mi sembrano più desertiche, poi vedremo cosa ne uscirà" dice Ferruccio Persichini.

Un nome ispirato dalla letteratura francese

TERNI - Nei TV Lumière, a cominciare dal nome, i riferimenti alla Francia sono ben evidenti, perchè amanti della letteratura e della musica francese. Così la band cerca di spiegare "l'illuminata" genesi del nome: "Televisione/Luce, Lumière Blanche/Ulan Bator, Fratelli/Lumière, Television/Lumière TV. Ci capisci qualcosa tu? Noi no!".

"Se si è convinti del progetto bisogna sostenerlo fino a quando non arrivano i risultati"

TERNI - I TV Lumière ne conoscono molti di gruppi umbri, ma veri legami e contatti ne hanno solo con pochi. "A parte le band che ruotano intorno all'etichetta Tele_Noise Art (Trans VZ, Quasar, La Notte Si Prende Cura Di Tutto) mi piacciono - afferma Persichini, chitarra e voce del gruppo - gli Psychocandy e pochi altri. Quello che posso dire però è che in passato ce ne sono stati di gruppi interessanti: gli Pseudoselen, i Niumonia, LaNausea, Il Pianto Di Rachel Cattiva, La Gioia Delle Lusinghe, Violet Revol, Morceau. Tutte band che ormai, purtroppo, non esistono più. Il problema principale dei gruppi della scena regionale, secondo me, è che cambiano identità troppo spesso, non insistono abbastanza su un progetto, si abbattono se non vedono risultati immediati". Se si è convinti di un'idea - prosegue - bisogna insistere. Le difficoltà sono tante, questo lo so, ma si deve comunque provare fino in fondo, mandare e-mail, alzare il telefono, cercare contatti, serate, etichette, booking, far girare i primi demo. Purtroppo il numero dei gruppi è sempre in crescita e tirar fuori qualcosa di nuovo è sempre più difficile, però non si può neanche pretendere di suonare in cantina e sperare che un giorno qualcuno bussi alla tua porta".