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TV Lumière - "Per Amor dell'Oceano" (Seahorse Recordings/ Goodfellas, 2008), da www.kronic.it - 12.02.2008 - recensione


Deve essere davvero buio lì, in fondo al mare.
Quartetto di belle speranze, buone qualità tecniche e ottima tendenza ad allontanarsi dall’ovvietà di maniera; trappola che solitamente opprime ed asfissia progetti di questo genere. Uno stile scuro, denso, dagli aspetti cantautorali che s’ispirano alle grandi figure artistiche del passato, non solo musicale.
I ternani TV Lumière c’invitano con dieci nuovi motivi ed entrare nel loro mondo, a comprenderne quel pensiero così deciso a farsi largo.
“Per amor dell’oceano” si sviluppa attraverso brani dall’intreccio melodico stratificato, lento sì ma in continuo divenire. Ecco quindi che la malinconia che affiora nell’apertura di “La marcia dei bambini seri” avvolge le atmosfere che caratterizzano l’intero album.
Lo sviluppo medio-lento, il funereo canto di Federico Persichini, l’andamento ritmico quadrato fanno da sfondo ai concetti che - in primo piano - denunciano fastidio, sofferenza, disagio. Pensieri stridenti difficili da mandar giù (“Bagno di violenza”), viaggi dall’essenzialismo disarmante (“Canto fermo”), lunghe trame strumentali (“Mondanità”) capaci d’esprimere passioni e visioni che potrebbero fungere come descrizione di scene aderenti ad una realtà immaginaria, credibile, anche se eccessivamente carica d’enfasi.
Un mood che rilascia fascino ma che poi, alla lunga, con la sua cadenzata monotonia si rivelerà l’unico punto a sfavore del disco. Una coltre di fuliggine polverosa e oscura che non lascia mai spazio a bagliori, seppur fiochi, di luce splendente.
Deve essere davvero buio lì, in fondo agli abissi dell’oceano.

di Roberto Paviglianiti