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TV LUMIERE, Magenta (MI) @ Ideal 12/4/03 - intervista dopo il concerto

- Nel vostro primo lavoro "the first seven tears" avete optato per le liriche in lingua inglese, mentre nell'ultimo queste sono in lingua italiana; non credete che questo sia un percorso a ritroso, dal momento che la lingua inglese favorisce un più facile approdo al mercato?

TVL - Credo che si debba seguire un percorso naturale, sicuramente vi è un maggior numero di influenze in lingua inglese rispetto all'italiano che hanno avuto un ruolo importante nella nostra formazione e non bisogna tralasciare che l'inglese risulta essere più musicale, ma si arriva sempre ad un punto in cui ci si deve esprimere ed è già difficile attuare questa processo di trasformazione da semplici pensieri a parole in italiano e non avendo una conoscenza assoluta dell'inglese, abbiamo trovato riduttivo e deleterio continuare a cantare in una lingua diversa dalla nostra. Ci tengo a sottolineare che le scelte artistiche di "The first seven tears" appartengono al percorso intrapreso in passato con The Clown Sadness, che ora ha lasciato il posto ai Tv Lumière; il discorso è, in un certo modo, differente.

- Ripercorrendo la vostra storia potete far emergere quali sono stati i cambiamenti stilistici e cosa avete invece mantenuto?

TVL - Tutto è cambiato: abbiamo attuato un'evoluzione senza rendercene conto; come ti ho detto prima, è importante che i cambiamenti, ma anche il susseguirsi degli avvenimenti, siano il frutto di una condizione spontanea, naturale, personale. Inizialmente le nostre influenze vertevano più sulla new-wave, ora abbiamo apportato delle modifiche, mettendo quanto di più legato a noi stessi fossimo in grado di realizzare. Siamo riusciti ad ottenere un sound che ci contraddistingue.

- Avete all'attivo diverse live performance, durante questo periodo sarete sicuramente venuti a contatto con varie band, :ne ricordate una in particolare per i suoi aspetti negativi?

TVL - Negli ultimi tempi non ci è più capitato di suonare con band che non abbiamo gradito, siamo molto più selettivi nello scegliere le situazioni. Potremmo citarne una per i suoi aspetti positivi: i "CALLA" ci hanno molto segnati, è una band americana con cui abbiamo avuto il piacere di suonare, li ascoltavamo già da diverso tempo ed abbiamo avuto l'opportunità di aprire due loro concerti nella loro ultima tournée italiana.

- So che avete suonato anche in Germania. E' stato in quell'occasione che avete concepito "i Gatti"?

TVL - No, non è stato in quell'occasione che abbiamo concepito "I gatti". Credo circa un anno dopo. Quando suonavamo ancora nei The Clown Sadness abbiamo avuto l'opportunità di esibirci in Germania, fu una bella situazione, suonammo con un gruppo punk tedesco che spaccava, noi invece eravamo già entrati nel periodo pre-TVL ma la gente gradì. Torneremo presto a suonare in Germania, forse in autunno per una mini tournée.

- La vostra musica è concepita unicamente come fine a se stessa o è volta a lanciare un messaggio a coloro che vi ascoltano?

TVL - Penso che la nostra scelta di realizzare musica sia più un bisogno che uno sfogo; certo, è presente anche un desiderio vivo di comunicare. E' un'esigenza artistica che cerchiamo di far convogliare nella musica.

- Cosa vi attende in futuro?

TVL - Fino a giugno continueremo ad esibirci nei locali, saremo il 18/05 a Roma al Sonica, il 19/06 ad Aqui Terme, in provincia di Alessandria... ma ci saranno probabilmente molte altre date al sud che stiamo definendo, ad ottobre ci esibiremo sicuramente in Sicilia, poi divideremo una parte di tour con una band che stimiamo molto.... A partire da giugno saremo in sala registrazione, non ci vogliamo esprimere a riguardo perchè non c'è ancora nulla di sicuro, ma avremo una produzione artistica rilevante, non vogliamo fare nomi... al momento l'unica cosa che manca è il "disco"! Siamo in contatto con alcune etichette, vedremo...

- A proposito del vostro prossimo disco... qualche anteprima da svelare...?

TVL - Certamente è precoce poter raccontare come si evolverà il song-writing e le musiche; ma... per ora le idee che si stanno sviluppando non sono connesse con ad esempio i "I Gatti". Sicuramente non ci allontaneremo del tutto da ciò che abbiamo sviluppato finora. L'ultima canzone del concerto(recensione sopra) è per l'appunto recente e ha un impronta diversa, come avete potuto notare.

- Nel vostro primo cd è compresa la cover "Ceremony" dei Joy Division... come mai proprio questa canzone? Ha per voi un significato particolare?

TVL - I Joy Division sono stati e sono tuttora un nostro grandissimo amore. Ceremony perchè si avvicinava un po' più a ciò che in quel periodo ci andava di suonare. Tra l'altro anche quel sapore di "incompiuto" ci affascinava molto.

- Quali sono le band che più hanno influenzato il suono dei Tv Lumière?

Ferrucio: primi tra tutti i Velvet Underground (degli anni 66-67-68), i C.S.I. e gli Swans.

Federico: gli Swans di "Soundtrack for the blind" e "Children of God".

Yuri: sicuramente Radiohead e Ulan Bator!

Irene: la mia prima grande passione sono stati The Cure... li ho ascoltati di continuo senza mai stancarmene, neppure ora e poi anche Lydia Lunch.

- In una precedente intervista hai affermato che per te sono importanti tutti gli avvenimenti positivi e negativi della tua infanzia... non credi che sia una cosa piuttosto poco consueta per le persone? Quali effetti hanno questi ricordi nella tua quotidianità? E questi fatti influiscono in qualche modo sul song-writing o comunque sul vostro modo di comporre?

Federico - Si, è vero, trovo che sia un passaggio fondamentale per lo sviluppo di un individuo, ma il mio intervento è, per così dire, nostalgico; avviene un processo di idealizzazione, in cui le immagini vengono elaborate e inevitabilmente modificate. Ciò mi permette di assaporarle con nuovi occhi e queste "proiezioni mentali" non possono essere paragonate ad un filmato, perchè sono flash disconnessi gli uni tra gli altri, sono ricordi lontani, estrapolati dalla mia mente in modo naturale ed esaltati ad emblema.

- Sono curioso di conoscere come nascano le vostre musiche a questo punto.

TVL - La maggior parte delle volte un brano nasce da improvvisazioni... al buio, ci lasciamo guidare dai nostri strumenti, quindi la musica nasce dal nulla; magari decidiamo di registrare alcuni minuti e poi insieme ci interroghiamo sul risultato, se sia il caso o meno di tenerlo.

- Complimenti per la buona qualità tecnica, è da parecchi anni che suonate: autodidatti o avete seguito qualche corso?

TVL - A dire la verità nessuno di noi ha studiato... solo Yuri ha iniziato da solo e poi ha seguito un breve corso...

- Sono rimasto molto colpito dall'uso dell'archetto di violino... siete riusciti a ricreare un'atmosfera particolarmente decadente senza neppure l'uso della tastiera...

Federico - Avevo bisogno di suoni lunghi. TVL - Abbiamo puntato per creare atmosfere solo con chitarre, oltretutto abbiamo adoperato anche una chitarra dissonante che produce effetti particolari, un suono di fondo che finisce per confondersi con le melodie vocali e sembra prolungarle; risultato? Anche quando non stiamo cantando dall'esterno sembra che la voce continui ad esserci...

- Cosa ne pensate attualmente dei locali dark e affini sparsi per l'Italia? Offrono delle valide opportunità?

TVL - E' dura per i locali di qualità, molto spesso la gente tende a frequentare determinati posti esclusivamente per il nome famoso. Capita anche che grosse metropoli non offrano nulla di più rispetto alle città minori; anche ai concerti affluisce un numero esiguo di persone, solo se si tratta di artisti famosi allora il discorso può essere modificato... è piuttosto triste. Di questo ne risente tutta la scena musicale italiana per ovvi motivi. Qualche giorno fa ci siamo esibiti a Ljubljana in Slovenia e ti assicuro che, stranamente, i locali non avevano nulla da invidiare a quelli "più importanti", anzi... abbiamo avuto delle grosse sorprese; ad esempio ai Sotterranei di Copertino (LE) abbiamo trovato una delle più belle situazioni possibili...

- Come riuscite a gestire contemporaneamente il lavoro in studio,il tour e il vostro locale?

TVL - E' dura ma quando si ha a che fare con delle situazioni piacevoli si fa tutto volentieri, magari facendo coincidere il tempo libero con il lavoro.

- Un'ultima domanda: esiste un qualche connubio tra vena artistica e dio denaro?

TVL - Troppo spesso nomi fondamentali nella storia della musica si sono venduti per guadagnare; credo sia veramente proibitivo riuscire a vivere esclusivamente di musica proponendo cose interessanti, l'ideale sarebbe lavorare e continuare ad esprimersi...

Vittorio Bilotta, Schön Dunkel