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"TV Lumière - Quel suono che viene dal buio", di Danilo Nardoni e Riccardo Corradini - da UMBRIANOISE n. 9 - dicembre 2012 - intervista

Attiva da dieci anni, la formazione umbra continua il suo entusiasmante percorso musicale.

Per presentare i TV Lumière basterebbe solo dire che il loro più grande fan, oltre che produttore, è Amaury Cambuzat, ovvero colui che sta dietro il progetto Ulan Bator. Ma naturalmente alle spalle della band umbra c'è anche tanta altra bella storia. Da raccontare. I fratelli Federico e Ferruccio Persichini provengono da un borgo dell'Umbria del sud. Intraprendono, alla fine degli anni novanta, un viaggio in Germania, i in un hotel del suburbio berlinese, influenzati dall'ascolto di gruppi come Swans, My Bloody Valentine e Ulan Bator, fondano i TV Lumière. Alle loro chitarre si unisce Yuri Rosi alla batteria e la bassista Irene Antonelli. Nel giro di qualche mese preparano un cd demo di quattro tracce che offre loro la possibilità di esibirsi in unaserie di concerti In alcuni club del centro Italia. In seguito vengono chiamati per aprire il live dei Trumans Water e degli Ulan Bator. Da qui inizia una collaborazione con Amaury Cambuzat, il quale produce il loro omonimo album d'esordio (2005), registrato totalmente in analogico tra Terni e Milano. Il disco, composto da violente trame strumentali e plumbee filastrocche appena sussurrate, viene ben recensito dagli addetti ai lavori. Segue un lungo periodo di esibizioni dal vivo nei principali clubs underground d'Italia e alcune date europee in contesti come Parigi e Berlino. Nel 2007 si recano a Napoli per le registrazioni di "Per Amor dell'Oceano", secondo album, nel quale i TV Lumière ricorrono a sonorità meno corrosive con un'attenzione particolare ai testi, dirottando spesso in soluzioni folk. Il disco viene licenziato nel 2008 dalla Seahorse di Paolo Messere, che ha agito anche in veste di produttore artistico. Dopo alcuni mesi esce il video di Milit, girato nella valle del Tevere da Paolo della Rocca ed Alessandro Roncetti, il quale successivamente, sviluppa anche un documentario live sulla band. Il loro terzo album, intitolato "Addio! Amore Mio", esce per la Acid Cobra Records il 23 maggio 2011. La produzione artistica è ancora affidata ad Amaury Cambuzat.

ANCHE IL VOSTRO ULTIMO ALBUM, COME DEL RESTO PURE I PRECEDENTI, E' STATO ACCOLTO POSITIVAMENTE DALLA CRITICA. PARLATECI ANCHE DELLA RINNOVATA COLLABORAZIONE CON AMAURY CAMBUZAT...

"Con Amaury è una storia che va avanti dal 2003, da quando lavorò sul nostro primo album, avrebbe dovuto collaborare anche sul secondo ma per una serie di problemi non riuscimmo ad incontrarci. Per questo disco abbiamo voluto di nuovo la sua collaborazione, sia come produttore che come musicista, tra l'altro era appena nata la sua Acid Cobra Records e tra un tour con i Faust e uno con gli Ulan Bator tutto si è combinato nelle tempistiche giuste. Nel disco poi c'è anche la collaborazione di Rafael Bord, violinista francese del gruppo berlinese The Somnambulist ma dobbiamo molto anche a Giorgio Speranza e Alessandro Beltrame per il loro lavoro e la loro sensibilità".

I TV LUMIERE IN SALA PROVE. COME NASCE UN VOSTRO BRANO?

"Spesso porta un'idea uno di noi, talvolta tutto comincia da un'improvvisazione che si dilunga finchè non raggiungiamo una sorta di orgasmo... e poi si elabora, si divide in parti e ci si mettono sopra le parole giuste.

SIETE NATI UNA DECINA DI ANNI FA. COME E' CAMBIATO (SE E' CAMBIATO) NEGLI ANNI IL VOSTRO "RAPPORTO" CON LA MUSICA? VI SENTITE DIVERSI DAI PRIMI TV LUMIERE?

"Crediamo di aver subito una metamorfosi, così come altri, questa è una cosa normalissimadurante una crescita, siamo passati da ascolti ad altri, abbiamo attraversato ogni sorta di momento pur mantenendo una matrice personalizzata. Il nostro miglior risultato è quello di aver raggiunto una identità che ci contraddistingue, in poche parole, crediamo di essere riconoscibili tra centinaia di gruppi o artisti di questo momento storico".

VENITE DEFINITI DA CHI VI HA ASCOLTATO UN GRUPPO DALLE ATMOSFERE DARK, POST ROCK, CON ECHI NOISE, MINIMALISTA E CONCETTUALISTA, SLOW-CORE CON DEGLI INSERTI VELATAMENTE MORRICONIANI, COME INVECE VI DEFINIRESTE E DA CHI TRAETE ISPIRAZIONE?

"Lo avete detto voi, ci hanno definiti e lasciamo ancora a chi scrive di noi il compito di definirci, in questo modo un negoziante (uno di quesi pochi che abbia il nostro album tra gli scaffali) avrebbe serie difficoltà ad archiviarci, diventerebbe pazzo! In realtà non sentiamo la necessità di definirci poichè il nostro prossimo album potrebbe essere un disco punk o di solo piano, rumori e voce, non vogliamo metterci limiti. Nei panni di un giornalista il nostro primo lavoro lo definirei psycho-noise con interventi "chansonnaire", il secondo post-folk elettrico e il terzo la perfetta sintesi tra i due. Per rispondere all'ultima parte della domanda credo che gli Swans e tutti i progetti di Michael Gira ci abbiano condotto in questa direzione; quando io e mio fratello (parla Ferruccio, ndr), una dozzina di anni fa, abbiamo fondato i TV Lumière non facevamo altro che ascoltare gli Swans e credo che ancora oggi, nonostante ci siamo arricchiti degli ascolti più disparati, gli Swans contano ancora molto per noi".

IL VOSTRO PUO' ESSERE CONSIDERATO UN GENERE DI NICCHIA. COME VENITE ACCOLTI DAL PUBBLICO UMBRO? NOTATE DELLE DIFFERENZE VOI CHE SPESSO VI SIETE ESIBITI ALL'ESTERO CON QUELLO NON UMBRO?

"La differenza sostanziale sta tra i giovani e giovanissimi, in passato ai nostri concerti qui nelle vicinanze (e abbiamo cercato di farne sempre pochi proprio per non stancare) la maggior parte del pubblico era costituita da conoscenti, musicisti della zona, cultori di un certo tipo. Chiaramente sarebbe stato diverso se fossimo cresciuti a Roma o Milano, tuttavia oggi possiamo notare che un sacco di gente di queste parti si sta sempre più avvicinando a questo tipo di musica... e non che sia così assurdo quello che facciamo. Chiaramente all'estero abbiamo avuto sempre un'accoglienza straordinaria, come credo è normale che sia, chi organizza i concerti si sbatte per fare la promozione quando passa un gruppo straniero e il pubblico si ritrova a che fare con un gruppo chev viene da un paese che non è il suo, questo già di per sè fa aumentare la curiosità, la stima e la voglia di ascoltare chi hai davanti. Non è una bella cosa ma purtroppo è così, poi finisce il concerto che la gente ne vuole di più, e soltanto allora ti accorgi che hai trasmesso tutto, che quello che volevi dire, anche se nessuno ha capito una sola parola, sei riuscito a dirlo!"

DOVE VI SENTIREMO SUONARE QUESTO PERIODO?

"Stiamo cercando di mettere su un po' di serate qui intorno per anticipare un piccolo tour che faremo di nuovo in Germania. Possiamo dire per certo che il 26 gennaio suoneremo al Centro di Palmetta di Terni e sempre in quei giorni saremo al Teatro di Magliano Sabina per un esperimento teatrale"

PROGETTI PER IL FUTURO?

"Quello che ci interessa è lavorare sul materiale per un nuovo album e poi poterlo suonare il più possibile in giro, anche se sappiamo che è sempre più difficile, i locali stanno morendo, ne restano veramente pochi che non siano contaminati da agenzie di booking che dominano il mercato del live con gruppi di neo-frocetti e falsi profeti trendy!"